- 19 Novembre 2019
- Posted by: Flavia
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Coldiretti lancia l’allarme: sono 7 milioni gli italiani che vivono in aree a rischio di alluvioni, esondazioni o altre conseguenze derivate dal maltempo. E i danni possono coinvolgere persone e cose, compresi i terreni destinati all’agricoltura.
In Sicilia il fiume Platani è esondato, danneggiando gli aranceti limitrofi. Preoccupazione soprattutto per le coltivazioni stagionali, ma anche per i terreni destinati alle sementi, nonché per i problemi legati alla viabilità interna. I danni sono diffusi in tutto il Sud Italia: danni ingenti alle coltivazioni in Campania, nella provincia di Caserta; in Basilicata e in Puglia campi allagati, a causa di canali esondati.
E’ sempre Coldiretti a sottolineare le criticità che coinvolgono sia il Nord che il Sud, per colpa di ben 6 nubifragi al giorno nel mese di novembre. E per le campagne si registrano “animali isolati, foraggi per alimentazione del bestiame perduti, piante sradicate, serre divelte, semine in difficoltà, ortaggi distrutti e frutteti affogati, attrezzature e macchinari agricoli rovinati e capannoni scoperchiati, ma anche frane e smottamenti sulle strade rurali con difficoltà alla circolazione, mentre l’arrivo della neve in montagna ha reso difficili i collegamenti”.
Il maltempo ha portato anche alla fine della vendemmia: la produzione è inferiore del 20% a causa dei nubifragi, anche se sarà una buona annata dal punto di vista qualitativo.
Secondo Coldiretti, cementificazione e diminuzione della superficie coltivata del 28% negli ultimi 25 anni ha portato a un aumento del rischio idrogeologico, unitamente alla tendenza verso la tropicalizzazione, causa della sempre maggior frequenza di eventi estremi dal punto di vista meteorologico; quantifica inoltre danni per 14 miliardi nell’ultimo decennio, sia dal punto di vista produttivo che infrastrutturale.